Cosenza (CS) // 13 marzo 1985 // 36 anni
Laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bari, fu vice direttore delle carceri di Trani, Lecce e Palermo e direttore di quelle di Locri, Crotone e Cosenza. A Cosenza giunge nel settembre del 1982. Si impegna nella gestione di una popolazione detenuta poco rispettosa dell’autorità dello Stato, dedicando gli ultimi tre anni della sua vita alla riorganizzazione dell’istituto di pena cosentino e alla lotta contro la criminalità organizzata, massicciamente presente nell’istituto di pena di Cosenza. Nel capoluogo bruzio, dove arrivò nel settembre del 1982, si occupò della riorganizzazione dell’istituto di pena e della lotta contro la criminalità organizzata. Alle ore 14.00 del 12 marzo 1985, Cosmai si stava recando all’asilo per prelevare la figlia Rossella, di appena 3 anni, quando nel tratto della SS 19 che collega Cosenza a Roges (Rende) ora via Cosmai, si affiancò alla sua Fiat 500 gialla un’autovettura dalla quale partirono undici proiettili calibro 38 che lo colpirono alla testa. La moglie Tiziana Palazzo era incinta del secondo figlio Sergio, che nacque un mese dopo la morte del papà.
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